Norvegia, Iver Knotten passa dal partecipare al Mondiale 2023 a un test antidoping positivo: “Sono innocente”
Quello di Iver Knotten non è un nome di primissimo piano del ciclismo internazionale. Norvegese, classe 1998, vanta un percorso giovanile di tutto rispetto, cui non ha fatto seguito una carriera da “senior” rimarchevole: per lui ci sono stati i contratti con il Team NIPPO-Provence-PTS nel 2021 e un paio di esperienze a livello dilettantistico. Nel 2023 fu però secondo ai Campionati nazionali a cronometro, alle spalle di Søren Wærenskjold, e questo risultato gli fruttò la convocazione al Mondiale di Glasgow 2023, dove rappresentò i colori norvegesi, sempre a cronometro, chiudendo al 27esimo posto.
La carriera di Knotten pareva rilanciata, tanto che nel 2024 avrebbe dovuto tornare sulla scena Continental con la Global 6 Cycling, ma il norvegese non si è mai visto in gara. Questo perché, si scopre ora secondo quanto riporta TV2 Norsk, il corridore è risultato positivo a un controllo antidoping effettuato lo scorso dicembre. In un primo momento, il test aveva dato risultato negativo, ma un successivo esame ha riscontrato la presenza di Ibutamoren nel campione analizzato. L’Ibutamoren è un farmaco sintetico che stimola il rilascio dell’Ormone della crescita e ha la funzione di riduzione del grasso corporeo.
“Sono innocente – le parole di Knotten – Non ho mai preso questa sostanza volontariamente. Pensiamo che sia finito nel mio organismo attraverso un integratore alimentare. Spero che la situazione possa risolversi rapidamente, ma dobbiamo dimostrare in quale modo io abbia ingerito quella sostanza. È un procedimento costoso, per fortuna ho i miei genitori che mi aiutano”.
Knotten al momento non risulta nell’elenco dei corridori sospesi dall’UCI perché il suo caso è ancora in fase di istruttoria da parte dell’Antidoping norvegese: “Comunque vada a finire la cosa, so che la mia carriera è finita – aggiunge il corridore – La prima cosa che ho pensato quando ho ricevuto l’e-mail dall’Antidoping è stata ‘deve essere una truffa’. So che molte persone non mi crederanno, devo conviverci. Ma spero che quelli che mi sono vicini e che mi conoscono, siano sicuri che io non ho fatto nulla del genere. In questo momento io posso solo dire la verità”.
Sul caso si è espressa anche la Sykkelforbundet (la Federazione ciclistica norvegese): “Il nostro compito è prenderci cura del corridore – le parole della presidentessa Heidi Stenbock-Haakestad – È importante chiarire che nei confronti di Knotten non c’è ancora alcun procedimento, ma questo rimane un caso incredibilmente doloroso per lui e per il nostro sport. Dobbiamo pensare al fatto che abbiamo a che fare con tanti giovani atleti. L’atleta dice di non capire come questo sia successo e sta cercando una strada per dimostrarlo. Gli credo? Preferisco non rispondere. Naturalmente, è un peccato, perché siamo preoccupati per la reputazione del nostro sport. Ma non pensiamo che questo avrà delle conseguenze immediati, noi siamo molto netti nelle nostre procedure antidoping”.
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